La ricerca azione partecipata
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La Ricerca Azione Partecipata
La Ricerca Azione Partecipata (in inglese PAR Partecipatory Action Research) “è un’indagine sistematica svolta in collaborazione con i soggetti coinvolti in un problema a scopi educativi o per un’azione volta al cambiamento” (Tilakaratna, 1990). La Ricerca Azione Partecipata è impiegata in diverse pratiche sociali finalizzate al cambiamento, soprattutto nell’ambito del lavoro di comunità. Obiettivi e funzioni della ricerca azione partecipata sono la conoscenza, l’apprendimento e, in particolare, il cambiamento.
Si tratta di un tipo di indagine qualitativa propria delle scienze umane che può essere svolta in qualsiasi contesto ma che privilegia aree di intervento locali considerate marginali o svantaggiate (Orefice, 2006). La Ricerca Azione Partecipata può essere considerata come un momento fondamentale di un processo di cambiamento. Coincide con il processo di “presa di coscienza” da parte dei soggetti, protagonisti della comunità, delle loro condizioni, delle loro necessità, delle loro potenzialità, delle loro risorse, dei loro limiti, dei loro valori e dei loro desideri (Arcidiacono & Marta, 2008).
In questo processo chi è l’ideatore e il coordinatore dell’azione sociale non si considera esterno o distanziato dall’oggetto di ricerca, anzi, partecipa come gli altri e contribuisce anche attraverso la propria esperienza alla costruzione di un processo di narrazione dei vissuti ad un interlocutore (storytelling) (Cicognani, 2012).
La Ricerca Azione Partecipata può essere considerata quindi un processo o un approccio più che un metodo: cerca di comprendere e migliorare il mondo per cambiarlo.
Il suo obiettivo principale è l’interesse a un cambiamento sociale progressivo o una maggiore giustizia sociale. I partecipanti sono i primi beneficiari della conoscenza prodotta.
Nel contesto particolare e specifico dell’Hotel House, si è scelto di operare attraverso il mezzo cinematografico. Il cinema, infatti, diventa un mezzo ideale per affrontare e comprendere in profondità delle problematiche complesse quali, ad esempio, la criminalità e la devianza giovanile, il pregiudizio e l’intolleranza. Il cinema può favorire e supportare il processo di crescita personale dei giovani, promuovendo l’individuazione dell’immagine che ognuno ha di sé all’interno delle dinamiche sociali.
Occorre fornire stimoli culturali e concettuali in modo da riattivare interessi e motivazioni nei confronti della cultura cinematografica per approfondire in maniera creativa la reale importanza del dialogo, dell’analisi, del confronto, nonché della documentazione dei fatti e delle storie personali. Inoltre, la coscienza della forza dell’immagine come atto di conoscenza e di rappresentazione del mondo, può diventare uno strumento fondamentale nel processo di riappropriazione del territorio in cui si vive. L’atto di filmare offre la possibilità di elaborare un percorso alternativo a quello imposto dall’ambiente esterno.
Inoltre il lavoro in equipe, specifico del fare cinema, favorisce lo sviluppo delle proprie capacità relazionali e può spingere i ragazzi a una rielaborazione del rapporto sé/altro.